Mi accorgo sempre di più di quanto lontano sia la condizione ottimale nella quale ognuno di noi dovrebbe essere se la paragono alla condizione che viviamo nel presente.
Un oblio quasi totale accompagna chiunque non si dedichi con tenacia alla sua liberazione spirituale.
Un oblio al quale ci siamo abituati da troppo tempo e la nostra vera natura, le nostre capacità innate sono completamente sommerse.
Chi ha percorso da tempo il Ponte di Scientology ha ridotto questo oblio e lo ha sostituito con la conoscenza, le capacità e le certezze.
Il punto è: quanto oblio esiste e quante “certezze” devono essere riconquistate?
Siamo stati abituati ad avere una concezione quantitativa e “nominale” per etichettare queste “certezze”, questi nuovi stati di consapevolezza che il cammino sul Ponte ci poteva fornire.
Siamo anche stati deviati e portati a credere che la “soluzione finale” sarebbe giunta accompagnata da un “numero” OT …
Forse ci è stata prospettata una concezione errata di libertà, di consapevolezza, di una potenziale conoscenza che poteva essere nuovamente acquisita. Il Ponte così come viene prospettato e percorso all’interno delle “organizzazioni” è solamente rivolto a creare “standard” di comportamento in linea con i loro rituali e a creare degli “Scientologist” il cui “credo” è quello di non guardare e non osservare – Scientologist che si crogiolano in etichette che vengono loro assegnate grazie al fatto che in modo ligio hanno seguito i “rituali” a loro propinati. Quindi qual’è invece la realtà ?
Ora che la nebbia che ci era stata gettata addosso si è diradata, siamo in grado di osservare, di sperimentare e valutare per noi stessi qual’è il percorso che deve essere seguito per raggiungere veramente la nostra libertà spirituale?
Siamo riusciti a lasciarci alle spalle illusioni, numeri, etichette, false promesse ?
Siamo in grado di valutare per noi stessi l’impegno richiesto per perseguire questi obbiettivi di libertà?
Penso che Ron abbia cercato in ogni modo di fornirci gli strumenti per raggiungere questa libertà, penso che abbia fatto un milione di cose giuste e anche cose sbagliate, ma non metto in dubbio la sua intenzione, non metto in dubbio che abbia sempre voluto con onestà fornirci quegli strumenti che lui riteneva necessari per ritrovare noi stessi.
Io in questo momento utilizzo questi strumenti per aiutare altri e me stesso a percorrere questo cammino, e devo dire che osservo in prima persona, tutti i giorni, l’efficacia e la precisione che hanno questi strumenti e la loro validità.
Non posso affermare che siano perfetti ma ho sperimentato che funzionano.
Ho anche osservato però che è necessario una determinazione incredibile per superare gli ostacoli che si frappongono tra noi e il raggiungere quei nuovi orizzonti.
E ricordo a questo proposito la parte finale della direttiva di LRH “Da Clear all’Eternità” che riporto di seguito e che penso sia l’essenza per farci comprendere chi sia responsabile per raggiungere questa agognata libertà, ma sopratutto per comprendere che in realtà non abbiamo a disposizione tutto il tempo del mondo per farlo.
Vi invito quindi a leggerla con attenzione:
Una persona sale verso l’eternità.
Pensate che il tempo sia dietro di voi?
Pensatela in modo diverso.
Guardate AVANTI.
C’è l’eternità..
E voi ci sarete.
Sarete in uno stato buono o pessimo.
Veramente, mi spiace dirtelo, ma non c’è scelta.
Uno se ne può andare da un pianeta, ma una persona non se ne può andare dalla vita.
In questo tempo e in questo luogo – forse per un po’ di tempo, abbiamo questa chance.
Andare liberi e farcela.
I pianeti e le culture sono cose fragili.
Non durano.
Non posso prometterti che tu ce la farai.
Posso solamente fornirti la conoscenza e darti la tua chance.
L. Ron Hubbard
Grazie..a presto.
Vero vero vero!!!
Se si parte dal presupposto che lì c’è l’eternità e non la si prende nemmeno in considerazione significa che si è messi male male…..sommersi proprio nell’oblio.
Alla domanda……. Siamo in grado di valutare per noi stessi l’impegno richiesto per perseguire questi obbiettivi di libertà?
Fino a qualche anno fa non avrei avuto una risposta a questa domanda ma a tutt’oggi io valuto la mia tenacia, per raggiungere la meta ultima, scarsa.
Dico scarsa perché sento che potrei fare di più, ma c’è qualcosa che me lo impedisce, forse io stesso. Però se guardo quanto tempo ci ho messo per ridurmi nello stato di completa dimenticanza, mi sento sollevato perché adesso sto andando molto più veloce nel recuperare la mia memoria, più di quanto ci ho messo per sprofondare nell’ amnesia più completa.
Ron ci ha fornito la conoscenza e ci ha dato una chance per essere nell’ eternità in buono stato, cosa che nessuno ha mai fatto per l’ uomo e quindi penserei bene di non sprecare tutto ciò…
…..non so quanto tempo ho e se ce la farò ma una cosa è certa, non sarà facile ma cercherò di guardare avanti verso l’eternità senza farmi distrarre.
IN BOCCA AL LUPO A TUTTI!!!!
Hai afferrato esattamente il concetto del Post!
Mi rendo conto che nell’organizzazione di Scientology, per meglio dire Flag dove ho fatto tutto il mio ponte dal Purif a OT VII, ho percorso il ponte come su di un binario dove da un lato sperimentavo condizioni di autodeterminismo sempre più elevate e liberatorie, ma dall’altra parte del binario in stretta concomitanza queste conquiste venivano volta per volta congelate da flussi opposti derivanti da una conduzione organizzativa atta ad inculcarci schemi fissi e precostruiti risultanti poi come prodotti finali in condizioni di altrui determinismo e schiavitù. Ero considerata, e non solo io naturalmente, più che un essere spirituale, una “particella” che doveva viaggiare lungo un percorso ben precostruito e autoritario.
Ho vissuto per 36 anni in un incredibile paradosso! Paradosso venutosi ad evidenziare enormemente con l’avvento nel 1982 di David Miscavige il quale non voleva OT intorno a lui, non voleva il potere spitituale e la forza che solo la libertà può fornire.
E così quattro anni fa mi sono resa conto che il “mio Ponte” doveva essere ripristinato, dovevo togliere le aggiunte e le sovrastrutture che ne alteravano la linea originale di funzionalità. In quattro anni quindi non ho fatto altro, ed in parte ancora lo sto facendo, che rimettere in vigore ristabilendo quello che i procedimenti di Dianetica e Scientology mi hanno dato eliminando da essi qualunque autoritarismo e soppressione.
Il risultato è che ora posso guardare al futuro senza più distrazioni e devianze, ma solamente tenendo conto della mia eternità. Ho la tec di LRH, la posseggo, l’ho fatta mia, e so che sempre mi proteggerà. Uso questa mia conoscenza per fare in modo che altri possano avere una Scientology scevra da qualunque binario di paradossi.
Renata