Da WIKIPEDIA
Buone opere e denaro nell’età della Riforma protestante
Nei secoli dal XIV al XVI l’uso delle indulgenze si era diffuso moltissimo e si introdusse la possibilità di ottenerle con un’offerta in denaro, detta oblatio, per supportare opere che stessero a cuore della Chiesa stessa. A mano a mano che la pratica delle indulgenze si diffuse, numerose chiese o opere di apostolato o di carità (ospizi, scuole, ospedali) vennero pagati e mantenuti grazie al denaro offerto e la Chiesa si trovò a beneficiarne notevolmente. Da un lato il penitente era solito fare un’offerta in denaro quando otteneva un’indulgenza, dall’altro l’indulgenza stessa consisteva spesso in una donazione per un’opera della Chiesa come un monastero, un’opera d’arte per una chiesa, e così via. È facile comprendere come l’intento iniziale di venire incontro alle esigenze del peccatore pentito iniziasse a pervertirsi, in alcuni casi, in puro e semplice commercio. Si diffuse, inoltre, il fenomeno della questua, cioè la richiesta di denaro per ottenere un’indulgenza, denaro che veniva raccolto dai quaestores mandati da vescovi, conventi, chiese e organismi vari. Il popolo, inoltre, non era sufficientemente preparato e istruito da comprendere la distinzione tra colpa e pena e si diffuse l’idea che l’indulgenza cancellasse non solo la pena temporale, ma anche la colpa, cioè il peccato vero e proprio: il pentimento diventava meno necessario e la stessa necessità di porsi con umiltà davanti a Dio si appiattiva, perdendo i suoi contorni.
La pratica dell’indulgenza aveva perso molto del suo valore primitivo e assunto una notevole meccanicizzazione e, considerati gli ingenti quantitativi di denaro che ne derivavano, aumentò consistentemente il numero degli abusi riducendo la questione ad un vero e proprio commercio con vere e proprie tariffe. Lo scandalo crebbe a proporzioni allarmanti quando cominciarono a circolare scritti papali e vescovili falsi che avevano l’intento di ricavare maggior denaro dichiarando questa o quella nuova indulgenza o che diffondevano puri e semplici errori teologici. Si toccò il vertice del problema quando principi e notabili pretesero di avere una parte dalle indulgenze raccolte poiché racimolate nei loro territori. La pratica dell’indulgenza aveva anche assunto una forte connotazione di obbligo sociale, poiché l’uso era tanto endemico che chi vi si sottraeva appariva come un cattivo cristiano, un peccatore incallito che non avesse umiltà sufficiente a comprendere di dover espiare le sue colpe. Poiché, inoltre, tutti peccavano, tutti dovevano partecipare e la pratica metteva in ombra le altre vie di penitenza e di santificazione. Andava così persa ogni spontaneità e il valore di crescita morale della pratica stessa.
Il Papato era conscio dello scandalo e cercò in diverse occasioni di porre un argine al problema, sia prima[2] che anche in conseguenza[3] della denuncia dell’allora monaco agostiniano Martin Lutero (1515), ma le misure prese non furono sufficienti ad evitare uno strappo irrimediabile: lo Scisma Protestante. Se l’abuso delle indulgenze, infatti, non fu né il solo né il principale motivo a generarlo, fu senza dubbio un elemento scatenante in un periodo di estrema tensione tra le diverse parti e aggravò le divergenze esistenti.
Anche Michelangelo Buonarroti fu uno dei tanti accusatori della degradazione nella pratica dell’indulgenza, sulla quale scrisse pure un sonetto (Sonetto X).
Questo è infatti è quello che Ron scriveva nell’HCOB 21 Gennaio 1960 GIUSTIFICZIONE :
In mancanza dell’auditing di Scientology, non esisteva altro mezzo che permettesse a una persona di liberarsi dalla consapevolezza di aver commesso un atto overt, se non quello di tentare di sminuire l’overt medesimo.
Alcune chiese usavano il meccanismo della confessione.
Questo era uno sforzo limitato di liberare la persona dal peso dei suoi atti
overt.
Successivamente, il meccanismo della confessione è stato impiegato come una specie di ricatto con cui si potevano ottenere maggiori contribuzioni dalla persona che si confessava.
Ma vi viene in mente qualcosa?
Forse i Basic? Doanzioni alla IAS? Al Super Power Building? Donazioni per le Org Ideali?
Ciò a cui resisti diventi ….. se perdi.
Sì che mi viene in mente qualcosa……
Mi viene in mente la “Chiesa” di Scientology che pur di estorcere i soldi ai propri fedeli, li ricatta di non farli procedere lungo il percorso spirituale, laddove la Chiesa Cattolica nel 1500 li ricattava sul Paradiso, sulla quantità di tempo cioè da trascorrere in Purgatorio prima di meritare il Paradiso.
In questo modo la “Chiesa” di Scientology è diventata multimilionaria e con una multinazionale immobiliare avendo acquistato con parte di quei soldi grossi edifici in tutto il mondo.
Poi con la maggior parte dei soldi restanti, invece di fare opere benefiche come dovrebbe confarsi ad una Chiesa degna di questo nome, Scientology li usa per nominare i migliori avvocati per proteggersi dai continui attacchi, per corrompere polizia e governi, per comperare false testimonianze sui critici allo scopo di annientarli e per falsificare le prove quando queste evidenziano le proprie colpevolezze.
Renata